Operaio muore trafitto da una sbarra: la folata di vento che l’ha fatta cadere non è caso fortuito
Pronunciandosi su un ricorso proposto avverso la sentenza con cui la Corte d’appello aveva confermato la condanna inflitta in primo grado al Sindaco di un piccolo Comune, cui era stato addebitato il reato di omicidio colposo per aver cagionato il decesso di un operaio dipendente della ditta appaltatrice del servizio di conferimento rifiuti in un sito di stoccaggio comunale, venendo la vittima mortalmente colpita dalla pesante sbarra che regolava l’accesso al sito, la Corte di Cassazione (sentenza 19 dicembre 2019, n. 51150) – nel disattendere la tesi della difesa secondo cui il Sindaco non poteva essere ritenuto responsabile della morte del dipendente altrui, non potendosi identificare nel medesimo la figura del committente delle opere – ha diversamente affermato che la posizione di garanzia era attribuibile al Sindaco in quanto l’individuazione del sito e la decisione di apposizione della sbarra per regolare l’unica via di accesso al sito era riconducibile unicamente al medesimo, né poteva ritenersi ascrivibile la caduta della sbarra al caso fortuito, rappresentato da un’improvvisa folata di vento, non potendo definirsi imprevedibile la presenza di forte vento in aperta campagna e nel periodo invernale.
Cassazione penale. sezione IV, sentenza 19 dicembre 2019, n. 51150